Antidepressivi naturali: la natura come rimedio ad ansia e depressione
Antidepressivi naturali: la natura come rimedio ad ansia e depressione
Il disturbo ansioso-depressivo vede contemporaneamente presenti i criteri diagnostici dell’ansia e della depressione. Alcuni antidepressivi naturali potrebbero rappresentare la soluzione giusta.
Secondo uno studio condotto dall’OMS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità – la depressione è una delle malattie più diffuse della nostra epoca. Come rivela l’analisi intitolata "Depression and Other Common Mental Disorders - Global Health Estimates", questa statistica è destinata a conoscere un ulteriore impulso nell’imminente futuro. Trend che coniugato al crescente interesse per le soluzioni biocompatibili da parte del consumatore/paziente odierno spiega, almeno parzialmente, l’ascesa della domanda di antidepressivi naturali. Depressione, ma non solo. In un contesto sociale liquido come quello attuale caratterizzato da una molteplicità di impulsi e aspettative, pressioni e incertezze, stress e continue trasformazioni, quella dell’ansia nelle sue derive più avverse è una condizione altrettanto ricorrente. Anche in questo caso, così come per i disturbi depressivi, non è semplice riconoscerne i tratti distintivi. È piuttosto comune confondere le sporadiche alterazioni dell’umore con le tipiche espressioni dei disturbi ansiosi e depressivi. Soltanto uno specialista può essere in grado di fornire un’accurata diagnosi. L'ansia non esclude la depressione. Non è insolito, infatti, manifestare i sintomi di entrambe le patologie. Accade quando si è affetti da disturbo ansioso depressivo e per contrastarlo potrebbe essere efficace l’azione di alcuni antidepressivi naturali.
Ansia: definizione, classificazione ed effetti
L’ansia è uno stato psichico. È un processo di adattamento ad uno stimolo che può essere esterno oppure interno. Prevalentemente consente di elaborare una risposta ritenuta adeguata in relazione all’input ricevuto. La spia d’allarme si attiva quando lo stimolo è percepito come una minaccia, ma non solo. In linea generale, infatti, l’ansia prepara all’azione. Quando viene focalizzata nella corretta direzione e valutata nella giusta proporzione, può acuire l’attenzione e fornire stimoli costruttivi, funzionali alla sfera privata, ambientale e professionale. L’ansia, quindi, non è necessariamente da connotare in maniera negativa. Tuttavia quando porta ad una distorta valutazione dello stimolo si traduce in una spropositata agitazione e, quindi, ad uno stato negativo e controproducente: in queste circostanze l’ansia si definisce disfunzionale. Un’ansia non più costruttiva, ma distruttiva. Un disturbo psichico che comporta alcuni spiacevoli risvolti nella vita di tutti i giorni tra cui disadattamento sociale e disgregazione della personalità. In questo stadio, l’ansia diventa fonte di stress fisico e soprattutto mentale. Seligman, Walker e Rosenhal nel 2001 hanno individuato quattro componenti dell’ansia: emotiva, somatica, comportamentale e cognitiva.
Le componenti dell'ansia
- La componente emotiva si manifesta quando l’ansia induce a reazioni di tipo emozionale (panico, terrore) e tendenzialmente si esprime con sensazione di nausea e brividi;
- La componente somatica (o fisiologica)quando il corpo si appresta ad una risposta d’emergenza per fronteggiare una presunta minaccia (aumento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, aumento della sudorazione, riduzione delle funzionalità del sistema immunitario e digestivo). Le manifestazioni visibili di questa componente sono sudore, tremore, pallore della pelle e dilatazione pupillare;
- La componente comportamentale che si distingue in comportamenti volontari oppure involontari in base alla reazione di fronte alla fonte dell’ansia. Come accennato in precedenza, l’ansia può diventare uno stimolo costruttivo, una sorta di prova da affrontare. Quando si decide di reagire alla nuova situazione che viene a delinearsi si sta affrontando volontariamente la questione affinché si trovi una soluzione efficace. Viceversa, l’alternativa è far finta di nulla. Strategia quest’ultima che può portare sollievo nel breve periodo ma che può rivelarsi lesiva nel lungo periodo;
- La componente cognitiva riguarda le implicazioni annesse alle sensazioni di incertezza e pericolo. Si esprime quando c’è una distorta valutazione delle minacce, delle situazioni circostanti o delle proprie potenzialità in relazione al perseguimento di determinati obiettivi individuali, sociali e professionali;
L’ansia è molto spesso strettamente collegata allo stress. Nei casi più critici richiede un trattamento farmacologico rappresentato perlopiù dall’assunzione di benzodiazepine in seguito a prescrizione medica. In altri casi, come verrà evidenziato in seguito, potrebbe essere sufficiente l’assunzione di antidepressivi naturali.
Depressione: definizione, classificazione ed effetti
La depressione, quindi, è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la malattia del nostro secolo. Ma nello specifico cosa s’intende per depressione? La sindrome depressiva è un disturbo dell’umore. Presenta una serie di sintomi di natura fisica, psicologica e comportamentale. Dal punto di vista della prassi medica esistono due tipologie di depressione: biologica e psicogena.
La depressione biologica (o endogena) è causata da deficit nei meccanismi neuro-trasmissivi mentre la depressione psicogena è provocata tendenzialmente da eventi negativi o comunque forti dispiaceri che portano a significativi conflitti interiori. A farne le spese sono la tenuta mentale e l’umore. In realtà esiste anche una terza tipologia statisticamente meno diffusa, ovvero l’affettività bipolare (o maniaco-depressiva) in cui c’è alternanza tra momenti caratterizzati da profonda depressione ed episodi di mania di grandezza.
Nello specifico, il quadro delle sindromi depressive è ampio e variegato. Due macro-categorie sono rappresentate dalle forme di depressione primaria che si manifestano indipendentemente dalle contingenze biologiche e le forme di depressione secondaria che, invece, sorgono in seguito ad alcuni malfunzionamenti fisiologici e altre circostanze.
La depressione può essere lieve, moderata oppure grave in relazione a quanto comprometta la quotidianità della persona che ne è afflitta. Nelle forme più lievi il grado di compromissione è inferiore rispetto alla forma grave in cui il soggetto, spesso, risulta incapace di svolgere le normali attività in ambito sociale e lavorativo. Così come per la sindrome ansiosa, anche in questo caso la terapia può essere sia di tipo farmacologico, soprattutto nei casi più critici, sia di matrice green. Talvolta gli specialisti nel trattamento delle forme meno gravi suggeriscono l’assunzione di antidepressivi naturali.
Antidepressivi naturali: Cosa sono?
Gli antidepressivi naturali sono estratti di derivazione vegetali che incidono positivamente sull’umore. Godono di proprietà speciali e sono utilizzati in fitoterapia per il trattamento delle sindromi depressive. Si tratta di estratti di alcune piante che hanno la capacità di influire direttamente sul benessere emotivo. Aiutano i neurotrasmettitori a veicolare le informazioni fra le cellule che compongono il sistema nervoso così da incidere sul tono dell’umore.
Si possono trovare in commercio soprattutto come nutraceutici o integratori alimentari, ma in alcuni casi fanno parte della categoria dei farmaci. In quest’ultimo caso l’assunzione è vincolata alla prescrizione medica, a differenza dei nutraceutici o integratori alimentari dove la prescrizione non è prevista. Ad ogni modo si consiglia al lettore di richiedere un consulto medico prima di intraprendere un trattamento con antidepressivi naturali anche quando si tratta di integratori e nutraceutici. Anch’essi, seppur naturali, possono presentare degli effetti collaterali o interagire negativamente con farmaci in uso.
Antidepressivi naturali: Quali sono?
Tra le piante officinali ad azione antidepressiva si possono annoverare l’iperico (Hypericum Perforatum), la griffonia (Griffonia Simplicifolia), lo zafferano (Crocus Sativus) e la melissa (Melissa Officinalis).
Iperico
Le proprietà antidepressive dell’iperico risiedono nelle sue sommità fiorite. Esse, infatti, sono ricche di polifenoli appartenenti alla famiglia dei flavonoidi tra cui l’ipericina, la rutina, la quercetina e l’iperoside. Queste sostanze presentano una spiccata capacità antidepressiva e sedativa. Soprattutto l’ipericina che incrementa l’afflusso nel sistema nervoso centrale di serotonina, dopamina e noradrenalina, aiuta la produzione di serotonina, nota anche come “ormone del buonumore”, e incentiva la produzione notturna di melatonina agevolando il sonno. Le principali controindicazioni dell’iperico possono essere la fotosensibilità durante l’esposizione ai raggi solari, motivo per cui durante il periodo di assunzione dell’iperico è consigliato evitare di andare in spiaggia durante il giorno, fare lampade abbronzanti e, in generale, di sottoporsi al sole per troppo tempo. Inoltre può comportare una serie di problematiche ancor più critiche laddove l’assunzione avviene in concomitanza di alcuni episodi clinici specifici e non solo, ragion per cui si ribadisce il suggerimento di consultarsi con uno specialista prima di intraprenderne il trattamento. Non si deve assumere in caso di gravidanza e allattamento.
Griffonia
I semi di griffonia contengono 5-idrossi-triptofano (5-HTP), precursone della serotonina. Il 5-HTP è una fase intermedia nella sintesi della serotonina, l’assunzione di griffonia ne incrementa la produzione naturale. La griffonia è particolarmente indicata per il trattamento della depressione lieve e moderata, negli stati d’ansia, nelle depressioni stagionali e nell’insonnia.
Anche la griffonia presenta alcune controindicazioni come nausea, bruciore di stomaco, meteorismo, problemi intestinali o possibilità di reazioni allergiche. Può interagire negativamente con alcuni farmaci ed è consigliabile evitarne l’assunzione in fase di gravidanza e allattamento
Zafferano
Uno studio condotto dall’University of Medical Sciences di Teheran in Iran, nel 2005, ha posto l’accento sulle qualità antidepressive dello zafferano. La ricerca ha evidenziato le proprietà terapeutiche degli stigmi di zafferano il cui estratto pare abbia registrato la stessa efficacia della fluoxetina, il principio attivo del Prozac, nel trattamento della depressione lieve e moderata. Successivamente, il Journal of Integrative Medicine ha pubblicato una revisione medica che evidenzia come lo zafferano sia più tollerabile rispetto all’alternativa farmacologica.
Il segreto dello zafferano, quindi, risiede nei suoi stigmi. È la parte del fiore in cui risiede la maggiore concentrazione di sostanze farmacologicamente attive sul sistema nervoso centrale. Esse sono: safranale, crocina, picocrocina e 3-crocetina. Lo zafferano presenta un meccanismo d’azione che riduce la captazione di serotonina, noradrenalina e dopamina nello spazio intersinaptico. Nello specifico, la crocina riveste un ruolo importante sul re-uptake di dopamina e noradrenalina mentre il safranale incentiva il re-uptake di serotonina. In generale, l’attività neuroprotettiva dello zafferano è dovuta alla spiccata azione antiradicalica.
Melissa
Gli estratti di melissa, grazie all’acido rosmarinico, esercitano attività sul sistema nervoso centrale di tipo ansiolitico e moderatamente ipno-inducente. Contribuisce inoltre al fisiologico rilassamento potenziando il sistema Gaba-ergico. In linea generale, è in grado di incentivare il rilassamento sia mentale che muscolare. Per queste sue capacità, risulta particolarmente indicata per nevralgie muscolari, mal di testa, insonnia, dolori mestruali e altri disturbi. Inoltre pare che l’acido rosmarinico abbia un buon effetto sull’ormone ipofisario stimolante della tiroide mentre flavonoidi e triterpeni svolgono un’azione antistaminica.
Altri antidepressivi naturali e consigli generici
La lista degli antidepressivi naturali non si limita soltanto a queste quattro soluzioni. Ci sono altre piante altrettanto efficaci nel regolare il tono dell’umore come ad esempio la rhodiola (Rhodiola Rosea), la valeriana e le sue famose proprietà sedative oppure i fiori di Bach. Insomma, l’elenco di rimedi naturali per contrastare ansia e depressione è piuttosto lunga.
Qualche volta possono risultare efficaci piccoli accorgimenti nello stile di vita. Correggere l’alimentazione e iniziare qualche sport possono portare dei piacevoli risvolti nella lotta ai disturbi dell’umore, così come alcune attività improntate sul relax oppure su particolari tecniche di respirazione.
Il disturbo ansioso depressivo
Talvolta, come accennato in precedenza, ansia e depressione si manifestano simultaneamente. Quando succede si è afflitti da disturbo ansioso depressivo. I sintomi sono variegati e vanno dal pessimismo all’irritabilità, dall’eccesso di preoccupazione all’insonnia. Ma anche irritabilità, difficoltà di apprendimento, palpitazioni e altre manifestazioni. Questi sintomi si traducono in una condizione di vita sociale non ideale, un disagio che rende complicata la quotidianità di chi ne soffre.
Come affrontare il disturbo ansioso depressivo?
Premessa: così come gran parte delle patologie, la terapia è legata alla singola situazione clinica. Sarà il parere medico ad indicare il trattamento più idoneo. Tendenzialmente nei casi più critici di ansia e depressione, o nel disturbo ansioso depressivo, l’azione degli antidepressivi naturali potrebbe risultare poco incisiva. Qualora il vostro specialista vi diagnosticasse una forma lieve o moderata di ansia e depressione, potremmo darvi un suggerimento.
Il nostro suggerimento: Giano
Giano è l’integratore alimentare che regola il tono dell’umore, incentiva il rilassamento ed il benessere mentale.
Giano è l’unico integratore alimentare che contiene contemporaneamente gli estratti vegetali di zafferano, melissa e griffonia. Questi tre estratti che, come illustrato in precedenza, presentano proprietà antidepressive, in sinergia tra loro garantiscono il massimo apporto al benessere mentale. L’estratto secco di zafferano, ottenuto dagli stimmi dei fiori, contiene il safranale, sostanza che migliora il tono dell’umore in condizione di stress. Il 5-idrossitriptofano presente nell’estratto secco di griffonia è, come detto in precedenza, un precursore della serotonina ed è coinvolto nel controllo dell’umore. Inoltre, essendo anche precursore della melatonina, contribuisce a regolare i ritmi del sonno. Infine l’estratto secco di melissa officinalis contribuisce a contrastare l’ansia e favorire il rilassamento.
Giano è un antidepressivo naturale efficace nel contrastare ansia e depressione in forma lieve e moderata.
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